Dall’ esortazione apostolica Christifideles laici di Giovanni Paolo II, sulla vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo (1981):
“Situazioni nuove, sia ecclesiali sia sociali, economiche, politiche e culturali,reclamano oggi, con una forza del tutto particolare, l’azione dei fedeli laici. Se il disimpegno è sempre stato inaccettabile, il tempo presente lo rende ancora più colpevole. Non è lecito a nessuno rimanere in ozio. (…) Riprendiamo la lettura della parabola evangelica: «Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella mia vigna”» (Mt 20, 6-7). Non c’è posto per l’ozio, tanto è il lavoro che attende tutti nella vigna del Signore. Il «padrone di casa» ripete con più forza il suo invito: «Andate anche voi nella mia vigna».
Di fronte allo sviluppo di una cultura che si configura dissociata non solo dalla fede cristiana, ma persino dagli stessi valori umani; come pure di fronte ad una certa cultura scientifica e tecnologica impotente nel dare risposta alla pressante domanda di verità e di bene che brucia nel cuore degli uomini, la Chiesa è pienamente consapevole dell’urgenza pastorale che alla cultura venga riservata un’attenzione del tutto speciale. Per questo la Chiesa sollecita i fedeli laici ad essere presenti, all’insegna del coraggio e della creatività intellettuale, nei posti privilegiati della cultura, quali sono il mondo della scuola e dell’università, gli ambienti della ricerca scientifica e tecnica, i luoghi della creazione artistica e della riflessione umanistica.
Tale presenza è destinata non solo al riconoscimento e all’eventuale purificazione degli elementi della cultura esistente criticamente vagliati, ma anche alla loro elevazione mediante le originali ricchezze del Vangelo e della fede cristiana. Meritano di essere qui riascoltate alcune espressioni particolarmente significative della Esortazione Evangelii nuntiandi di Paolo VI: «La Chiesa evangelizza
allorquando, in virtù della sola potenza divina del Messaggio che essa proclama (cf. Rom 1, 16; 1 Cor 1, 18; 2, 4), cerca di convertire la coscienza personale e insieme collettiva degli uomini, l’attività nella quale essi sono impegnati, la vita e l’ambiente concreto loro propri. Strati dell’umanità che si trasformano: per la Chiesa non si tratta soltanto di predicare il Vangelo in fasce geografiche sempre più vaste o a popolazioni sempre più estese, ma anche di raggiungere e quasi sconvolgere mediante la forza del Vangelo i criteri di giudizio, i valori determinanti, i punti d’interesse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici e i modelli di vita dell’umanità, che sono in contrasto con la Parola di Dio e col disegno della salvezza. Si potrebbe esprimere tutto ciò dicendo così: occorre evangelizzare non in maniera decorativa a somiglianza di vernice superficiale, ma in modo vitale, in profondità e fino alle radici, la cultura e le culture dell’uomo».
Non vorremmo aggiungere altro. Archè vuole essere uno strumento, perché l’invito e gli auspici dei successori di Pietro, Giovanni Paolo II e Paolo VI, possano realizzarsi.
Sappiamo di essere solo una goccia nel mare. Ma, come diceva Madre Teresa, tante gocce fanno il mare.
4-5 luglio, Casaprota (Rieti), Centro Don Orione
Programma
SABATO
10:30 arrivo e sistemazione nelle camere (sarà esposto il Santissimo Sacramento
nella cappella del centro. Chi vuole potrà attendere l’inizio del ritiro con un tempo
di adorazione)
11:30 Relazione del prof. Michele Battista:
LAICI CATTOLICI E EMERGENZA EDUCATIVA
13:30 Pranzo
16:30 Catechesi di Mons. Giuseppe Tonello
17:30 Scrutatio
18:30 Condivisione
20:00 Cena
dopo cena Relax
22:00 tempo di preghiera e Compieta
DOMENICA
9:30 Eucaristia
11:00 Lavoro per gruppi
13:30 Pranzo
Note:
Costo complessivo: 65 euro
Distanza da Roma: 55 Km circa
Tempo di percorrenza: 1 h circa